Christmas Show alle Risate da Oscar

Christmas Show alle Risate da Oscar

Arriva la serata di Natale, per la precisione Sabato 21 dicembre 2019 con inizio alle ore 21, anche per le “Risate da Oscar”. Presso il Teatro Oscar di Milano sempre con l’organizzazione di KarmArtistico in questo evento proporrà: Franco Rossi, Viviana Porro e Urbano Moffa e altri ospiti vari. Nemmeno il tempo di presentare questo che già si pensa anche alla data di gennaio dove ci sarà il grande ritorno di Leonardo Manera. Sono contento di vedere Franco Rossi a Milano, l’orgoglio di Lodi espatria fino alla grande città, scherzo perché è un amico da tanti anni e davvero sono molto contento di vederlo qui. In bocca al lupo per la serata.

Christmas Show

Per il Christmas Show quest’anno a dicembre in scena Franco Rossi col suo “Cantante di liscio”, Viviana Porro con il personaggio della Signora Ferrero, mamma piemontese di un figlio gay e gli spassosi monologhi di vita di Urbano Moffa. Ad aprire la serata l’esibizione dei Bis Lunghi e del rapper Ranzy insieme a protagonisti di Uomini & Donne.

Franco-Rossi#2.jpg

Franco Rossi

«Nasco come originale monologhista ma porterò in scena il personaggio di Colorado che mi ha dato la popolarità, il “colorato” cantante di liscio. Ispirato alle balere che frequentavano i Miei o le figure che si ritrovano oggi in alcune trasmissioni televisive, ho ricevuto per questa caricatura complimenti – anziché insulti – persino da famosi interpreti di liscio! In quel mondo c’è tanta autoironia. Mi piace la possibilità che dà questa rassegna di potersi esibire in un teatro. Il cabaret si fa anche nei locali ma il teatro ti permette di avere un’attenzione maggiore e di poter esprimere un umorismo ancora più sottile e ricercato. Si lavora meglio. E Risate da Oscar, in questo senso, offre l’opportunità di dare il massimo in scena».

Viviana-Porro#1.jpg

Viviana Porro

«Bruce Ketta mi ha chiesto di portare a “Risate da Oscar” la Signora Ferrero, mamma piemontese col figlio gay e poi alcuni divertenti personaggi estratti dal mio spettacolo “Aspetto”. È bello incontrare in questa rassegna grandi nomi e vecchi amici come Urbano Moffa. Ma soprattutto c’è un’atmosfera diversa quando ci si può esibire in teatro. Si può parlare ed esorcizzare di tutto con l’ironia sul palco, tanto più sotto Natale».

Urbano-Moffa.jpg

Urbano Moffa

«Solitamente porto in scena personaggi ma in questo caso presenterò un estratto del mio spettacolo “Perché un fagiano vola e foggiano no?” Si tratta di alcuni monologhi che hanno per tema la mia infanzia e vicissitudini del mio paese come la processione della Madonna dell’Addolorata oppure i modi in cui viene vissuta la tradizione del Natale. Il cabaret si fa dal vivo per definizione. Bisogna invogliare il pubblico a tornare nei teatri per godere quest’arte. Favorevolissimo ad un palco aperto, in questa occasione con più comici, per potersi esprimere nei tempi giusti. Ho già avuto l’onore di aprire la rassegna nella prima data e questa è la seconda volta che partecipo, è un piacere immenso tornarci».

Info

Prossima Data: 25 Gennaio 2020 con Leonardo Manera

Biglietti: Posto libero € 10,00 / Prima Fila € 15,00 Limitati

Biglietteria, informazioni e prevendite esclusivamente presso Francesco Ruta

331 743 5613- karmusicalive.f@gmail.com

KarmArtistico Italia (StudioManagementTv),

via Venosa 2 (100 mt dal Teatro Oscar),

Dal lunedì al venerdì dalle 10,00 alle 17,30. Sabato solo telefonicamente o via mail.

Chi desidera verificare la disponibilità degli ultimi ed eventuali posti liberi presso la biglietteria del Teatro Oscar potrà farlo esclusivamente la sera del 21 dicembre dalle h.19,00 alle 20,30.

Prevendite on-line al link: https://prevenditekarmartistico.ecwid.com

Prezzo € 10,00 (+ € 2,00 di prevendita)

Ingresso in teatro per il pubblico dalle h.19,30 alle 20,50.

Durata spettacolo h.21,00 – 22,30 circa.

FvckTotvm la necessità di raccontare

FvckTotvm la necessità di raccontare

Come sapete sono sempre attento a chi ha qualcosa da dire, che si tratti di artisti già affermarti o emergenti poco importa. Quello che mi ha colpito di FvckTotvm, giovane talentuosa artista che mischia rap con molto idea Punk, anche nel modo di vivere quello che fa. Non solo musicalmente. Si è accesa una lucina in rete, ho curiosato tra le sue cose e l’ho invitata sul divano perché ho colto la sua urgenza artistico/narrativa. La forza di quello che fa e dice, così diverso da tante signorine che fanno il rap. Merita un approfondimento, anche per quel suo fondere lingue e linguaggio, che poi la lingua non è la fonte del piacere? Anche letterario. Quindi invitata per #leintervistesuldivano!

fvcktotvm

Come essere

Anche come si è, come si comunica, attraverso come si appare, è una urgenza narrativa. Ma non sottovalutate l’uso di se stessi come di una tela, si sta sempre decorando qualcosa che non necessariamente identifica un’artista fino nel suo profondo. Le divise, ma anche la maschere, sono usate da sempre per la loro funzione, per quello che trasmettono, per comunicare. Così si può ammantare un corpo da farfalla di punk, senza perdere nessuna delle due sfaccettature. In effetti FvckTotvm ha entrambe esplose queste due caratteristiche anche e soprattutto nella sua musica. Ed è una delle cose che mi piace di lei.

FvckTotvm

FvckTotvm originaria del Sud Italia, Puglia per la precisione, nata e cresciuta in un paese di diecimila abitanti. Decide di espatriare all’età di 17 anni, vive a: Brighton, London e Barcelona facendo busking ovunque. Comprese Roma, Bologna e Chieti, finché non decide di trasferirsi a Milano, la città italiana più viva, musicalmente parlando. Scrive poesia fin da piccola, prima di iniziare a cantarle su basi musicali rap e trap. Facendo della sua sonorità punk rock la sua cifra stilistica, suonu che l’accompagnano durante tutto il suo percorso. Cerca innovazione e le etichette non fanno al caso suo.

Info

https://www.facebook.com/fvcktotvm/

https://www.youtube.com/channel/UCiD97XnOwmltV-f-URknFGQ/videos

https://www.instagram.com/fvcktotvm/

“Io ricordo Piazza Fontana” stasera su @raiuno

“Io ricordo Piazza Fontana” stasera su @raiuno

Questa sera, poi disponibile su Raiplay, andrà in onda su Rai Uno in prima serata “Io ricordo Piazza Fontana”. Un docufiction per la regia di Francesco Miccichè con Giovanna Mezzogiorno sulla strage di Piazza Fontana. Proprio oggi che ricorrono i 50 anni da quella ignobile strage che insanguinò Milano. Con Giovanna, che interpreta la versione adulta di Francesca Dendena mentre la versione giovane la fa Nicole Fornaro, ma soprattutto con i contributi di chi ha vissuti sulla sua pelle questa vicenda. Così oltre agli attori che li impersonano ci sono anche le testimonianza dei parenti delle vittime, uniti per ricordare il grande impegno di Francesca che è stata la bandiera dell’associazione di queste persone. Con loro anche chi ha indagato o chi l’ha raccontata ecco chi ha partecipato: Carlo Arnoldi, Maria Bosio, Pietro Chiesa, Matteo Dendena, Paolo Dendena, Aldo Giannuli, Giampiero Mughini, Guido Salvini, Achille Serra, Paolo Silva, Martino Siciliano, Federico Sinicato, Bruno Vespa e Fortunato Zinni. Brava Rai, è questo che si intende con “servizio pubblico”, queste sono le cose che distinguono. Fare un documentario con la forza di un film senza scadere nella retorica. Sono sicuro che a Francesca Dendena sarebbe piaciuto molto, con la sua dignità e la sua forza che non è venuta mai meno, nemmeno alla fine della sua vita.

Bomba Banca Agricoltura.jpg

Piazza Fontana: Milano, Lodi e Crespiatica

Questa storia si snoda tra Milano (dove sono nato), Lodi (dove ho vissuto per 28 anni) e Crespiatica (dove sono stato giovane calciatore) tre punti dove la famiglia Dendena ha vissuto.. Insomma mi sono sentito tirato in campo in ogni modo. Piazza Fontana resta per noi milanesi una ferita nel cuore. Della nostra città, nella nostra città a tutti noi, per anni passandoci da bambino avevo sempre paura. I racconti della cronaca e quelli in famiglia, fatti di chi passandoci davanti non mi faceva dimenticare cosa era successo. Dopo 50 anni c’è e non c’è una verità giuridica, perché nessuno ha davvero pagato per questo crimine contro la gente. Quel 12 dicembre 1969, alla Banca Nazionale dell’Agricoltura, la bomba uccise solo 17 persone ferendone 88. Lasciando nel nostro vissuto uno squarcio difficile da dimenticare. Forse oggi pochi ricordano, ma chi ricorda sa quanto sia importante non dimenticare.

GiovannaMezzogiorno_ph.GianmarcoChieregato_a.jpg

Giovanna Mezzogiorno ph di Gianmarco Chieregato

Il cast

Giovanna Mezzogiorno Francesca Dendena

Nicole Fornaro Francesca Dendena

Anna Ferruzzo Luigia Dendena

Simone Gandolfo Mauro

Lorenzo Cervasio Bruno Chiesa

Claudia Vismara Giovane vedova

Francesco Siciliano Avv. Federico Sinicato

Anna Maria De Luca Madre Mauro

Alberto Basaluzzo Avvocato Coldiretti

Stefano Fregni Pietro Dendena

Andrea Bonella Giovanni Corbellini

Niccolò Ferrero Paolo Dendena

Pierluigi Misasi Giudice Scuteri

Luigi Ciardo Pietro Chiesa

Lea Gavino Federica Dendena

Interno Banca Agricoltura.jpg

Le testimonianze

Nella docufiction sono presenti le testimonianze originali di Bruno Vespa (che ricorda in modo anche “auto-critico” quando, giovane inviato del TG, annunciò l’arresto di Valpreda quale colpevole della strage e più in generale il clima di quei giorni), Giampiero Mughini (che analizza il momento storico), il Prefetto Achille Serra (che per primo intervenne alla Banca Nazionale dell’Agricoltura dopo lo scoppio), il Magistrato Guido Salvini (che ha istituito la ripresa del processo), l’Avvocato Federico Sinicato (vicino ai famigliari delle vittime), lo storico Aldo Giannuli, Fortunato Zinni impiegato della Banca sopravvissuto allo scoppio, l’esponente di Ordine Nuovo Martino Siciliano legato a Freda e Ventura e i famigliari delle vittime del 12 dicembre: Carlo Arnoldi, Pietro Chiesa, Matteo Dendena, Paolo Dendena, Paolo Silva.

Info

https://www.raiplay.it

Scuola di Circo a Milano

Piccola_Scuola_di_Circo_ph_Stuart  Paton.jpg

Scuola di Circo a Milano

Questo fine settimana, a Milano presso la Piccola Scuola di Circo in via Messina 48 vicino la metro Cenisio, si terrà “Stand Up – Circus Cabaret”. Due spettacoli, uno sabato e uno domenica, dove si esibiranno gli studenti di questa graziosa scuola milanese.

stand up_1.jpg

Circus Cabaret- Sabato 14 dicembre 2019 – ore 21

Con la neonata compagnia della Piccola Scuola di Circo, diretta da Claudio Cremonesi. Con i giovani artisti esordienti si esibiranno in numeri al trapezio, scala libera, monociclo, roue cyr, acrobatica e danza contemporanea. Saranno: Stefano De Luca, Lapo Madia, Emanuele Melani, Aurora Morano, Giacomo Occhi e 
Riccardo Saggese. Supervisione di Claudio Cremonesi.

STAND UP_3.jpg

Kalispera – domenica 15 dicembre 019 – ore 16

In un’atmosfera natalizia in versione circense, gli allievi e le allieve dei corsi di perfezionamento diretti da Milo Scotton si cimenteranno in numeri di acrobalance, giocoleria luminosa, cerchio aereo, globo d’equilibrio, tessuti e corda aerea. Con Elisa Bertolini, Nina Boschetti, Agata Campolunghi, Alessia Gambarin, Sofia Genovese, Josè Guerra, Diego Lama, Caterina Lucia, Andrea Theresa Melone, Teresa Natoli, Giorgia Oldani, Marta Re, Margherita Saccani, Riccardo Saggese, Riccardo Tosi, Nicolò Zaggia
. Regia di Milo Scotton.

locandina_STAND UP.jpg

Storia

La Piccola Scuola di Circo nasce dalla fusione di tre diverse esperienze: la comunità milanese degli artisti di strada, la nascita di una famiglia e la voglia di sperimentazione. A Milano negli anni ottanta, una sparuta “communitas” si ritrovava nei parchi pubblici, in particolare al Parco Sempione presso la Fontana di De Chirico, per giocolare ed allenarsi nelle discipline del circo.Praticare l’arte circense era una sfida, una provocazione e nel medesimo tempo, sia una trasgressione delle leggi vigenti (era vietato esibirsi in strada), che una richiesta di consenso sociale per la propria espressione artistica. A quella generazione appartengono artisti di strada quali  Claudio Madia, Salvatore Mereu, Dino Lampa, Henry Camus e Antonio Bucci, solo per ricordarne alcuni. Nel 1988 Camilla Peluso incontra Claudio Madia (artista di circo, scrittore, attore, tra i protagonisti dell’ambiente dei saltimbanchi milanesi degli anni ‘80, conduttore della famosissima trasmissione per bambini L’Albero Azzurro), con cui partecipa ai primi meeting sperimentali di giocoleria e circo svoltisi in Italia (Verona, 1988-89-90). Insieme, in vent’anni, danno vita ad una famiglia, a tre figli e alla Piccola Scuola di Circo. Nel 1991 Camilla si diploma all’Istituto Superiore di Educazione Fisica (ora Facoltà di Scienze Motorie e Sportive) discutendo la prima tesi italiana sul circo ludico educativo. Nello stesso anno, a San Giovanni in Persiceto, si svolge la prima convention italiana di giocoleria ed avviene l’incontro con Sigrid Federspield (CIRCOMIX), che nello stesso periodo organizza i primi corsi di circo a Vandoies (BZ).

Info

www.piccolascuoladicirco.it

www.facebook.com/PiccolaScuoladiCirco/

Piccola Scuola di Circo in via Messina 48 Milano

Ingresso 10 euro, ridotto 8 offerta intero + ridotto a 15 euro

 

Scary Monsters ltd. e il loro David Bowie a #leintervistesuldivano #intervistemilanesi

Scary Monsters ltd. e il loro David Bowie

Trovare un orario e un giorno per accordarmi ad ospitare a #leintervistesuldivano gli Scary Monsters ltd. è stata un’impresa. Ma ce l’abbiamo fatta, di domenica e con un’ora di ritardo da quello che avevamo fissato. Ma ci tenevo, ho visto portare la loro versione di David Bowie dal vivo e mi sono molto piaciuti. Non è una cover band “classica” non cercano di imitare l’artista, giocare con l’immagine si ma la musica è proprio Monsters. Insomma per piacermi una cover band deve avere due presupposti: primo l’artista non ci deve essere più e secondo la qualità musicale. Nell’intervista, nel video qui sopra ovviamente, ci sono anche due esecuzioni chitarra e voce che rendono molto questa idea. Sono stato a vederli un paio di volte, di cui l’ultima alla Blues House di Milano, piacendomi a tal punto di pensare di invitarli sul mio divano. Se vi capita andate a vederli ad occhi chiusi e… orecchie aperte. Ma no aprire anche gli occhi vale la pensa anche di vedere come si presentano.

Scary Monsters ltd. Foto di Morgana Marchesoni

Scary Monsters ltd. Foto di Morgana Marchesoni

Gli Scary Monsters ltd.

Sono: Stefano Luna (voce), Bartleby (batteria), Matteo Merlano (basso) Dario Arena (chitarra) e Black (vocalist). Gli Scary Monsters ltd. (David Bowie & Friends Tribute Band) nascono nel 2006, e con dieci anni di attività live sono uno dei tributi italiani di più lungo corso a David Bowie, e il tributo spazia nell’intera carriera di Bowie dagli anni ’60 fino alle ultime cose. Il set degli SCARY MONSTERS ltd. include anche alcune cover di altri artisti “satelliti” del “pianeta Bowie”, tra cui Iggy Pop, Queen, Rolling Stones, T-Rex e Alice Cooper.

78295751_10157712412331877_5245163986298601472_o.jpg

Info

https://www.facebook.com/scarymonstersltd/

https://www.youtube.com/user/SCARYMONSTERSltd

https://www.instagram.com/scarymonstersltd/

“Il malo giorno” di Andrea Chignoli #leintervistesuldivano #intervistemilanesi

“Il malo giorno” di Andrea Chignoli questa sera a Vaprio d’Adda

Verrà presentato questa sera, venerdì 6 dicembre 2019 dalle ore 21, presso l’auditorium della biblioteca di Vaprio d’Adda, provincia di Milano, l’ultimo libro di Andrea Chignoli dal titolo “Il malo giorno” (edizioni Nullodie). Sempre ambientato nei dintorni, i luoghi dell’Adda colorano sempre le storie dello scrittore. Ambienta le sue storie dove è nato, arricchendole con personaggi che spesso sono riconoscibili, se non proprio citati direttamente. Essendo un’eccezione, Vaprio d’Adda lo è anche con la nostra fatina Melody Bach che guarda caso con Andrea ci ha anche suonato, il paese gli riconosce spazio e meriti. Che è una cosa che mi fa sempre piacere di questo paese ai confini della nostra provincia, famoso non solo per i contemporanei ma per essere stato la casa di Leonardo da Vinci. Con Andrea ci sarà anche il bravissimo chitarrista Sergio Arturo Calonego (che potete ascoltare nel video sotto)

Ritratto.jpg

#leintervistesuldivano

Andrea si accomoda sul mio divano, arrivando in moto, cosa saggia a Milano se vuoi sopravvivere, con la sua consueta semplicità. Non è persona da fronzoli, cosa che si riscontra anche nel suo stile letterario Molto centrato sulle persone e sulle storie più che sulla ricerca del termine desueto. Penso sia davvero un grande pregio, scrive per tutti. Pur evitando di essere banale, un equilibrio che funziona. Ogni suo libro amplia il cerchio, come i sassi che si buttano in un laghetto.

Copertina.jpg

Andrea Chignoli

Abduano, originario di Vaprio d’Adda, Andrea Chignoli ha scoperto la letteratura, che non era riuscito ad appassionarlo durante gli studi, nelle ore oziose della caserma durante il servizio militare. Scherzando sulle sue ambizioni narrative si augura di raggiungere i lettori rimasti orfani di Garcìa Màrquez, anche se per ora, quello che lo accomuna ai grandi della letteratura, è, come lo è stato per Kafka, l’impiego in una compagnia assicurativa.

Questo libro

Il malo giorno è la storia di una famiglia raccontata per 6 generazioni, da quando il patriarca, alla ricerca delle origini della famiglia, scopre che non sono nobili come la grande casa in cui vive e l’educazione che ha ricevuto avrebbero fatto supporre. Decide di sciogliere le briglie ai figli e con pazienza aspettare la morte. Da qui parte la storia della famiglia con particolare attenzione per Andrea, il protagonista, che all’inizio del libro è un bambino con due generazioni alle spalle mentre alla fine è un anziano con tre generazioni seguenti. La differenza fra Andrea e i suoi familiari sta nel malo giorno, il giorno fatale, unico per ognuno, che cambia il destino di ciascuno, tranne di Andrea, che continuando a deviare la strada che il fato gli indica, continua a rivivere il suo malo giorno ogni volta che le emozioni gli si alterano quando riconosce, fra la musica che accompagna la sua esistenza, le note della canzone All Blues di Miles Davis.

Paola Caronni ci porta in tour per Milano #leintervistesuldivano #intervistemilanei

Paola Caronni ci porta in tour per Milano

Si chiama “Milano in Tour” ed è l’attività che Paola Caronni che creato per raccontare la città in modo meno banale. Basta con guide che imparano a memoria testi presi da wikipedia, ma avanti a chi sa anche affabulare e creare meraviglia in chi viene accompagnato i tour. Milano, dopo l’expo 2015, ha avuto un’impennata nelle visite davvero esponenziale. Si è riscoperta bella e non solo meta del turismo da shopping. Così come si sono iniziati a valorizzare scorci e storie poco note, con grande sorpresa di tutti. Ah il prossimo che fa tre giri sul tallone (santa polenta che idiozia) sul Toro e dice che è un’usanza “milanese” lo vado a prendere per le orecchie a casa. I milanesi “pestavano” le palle al Toro con molta molto nonchalance.

Paola Milano In Tour.jpg

Paola Caronni Milano in tour

#leintervistesuldivano

Paola si è accomodata sul mio divano raccontandomi di questa sua impresa. Come nei film si toglie gli occhiali fulminandoti con uno sguardo molto acuto e si scioglie i capelli facendoti restare li, come le statue che racconta. Per fare il suo lavoro la presenza non è obbligatoria, ma certo non è contro pruducente, anzi. Ma la dote, oltre la competenza ovvio, che chi accompagna i turisti deve avere è senza dubbio una bella umanità. Un bel carattere, unito alla competenza fa la differenza. Quando vedo certe visite guidate modello mandria non è che siano così piacevoli per i miei gusti, manca solo che li frustino. Andate a curiosare sul sito o sui social, sotto indicati come sempre, per avere idea delle tante belle cose che si fanno a Milano con Paola.

Paola Caronni e Milano in Tour

TREZZO2.jpg

«Come dico spesso, Milano non è una città dalla bellezza ostentata, ma dalle mille meraviglie nascoste» – spiega Paola Caronni – «Numerosi sono infatti gli angoli della città, sconosciuti ai più o spesso sottovalutati, che nascondono storie di passioni, tradimenti, vendette, imprese pionieristiche o artistiche. Mi sono buttata nell’avventura emozionante di Milano In Tour proprio per ridare Milano ai milanesi. Far riscoprire la città è infatti la mia mission: attraverso tour pieni di curiosità ed aneddoti, riporto alla vita la Milano del passato, nascosta sotto le spoglie della quotidianità e della routine lavorativa, e regalo angoli della Milano futura che verrà. Una sfida quotidiana che si nutre della bellezza di questa città e delle mille curiosità che racconto, anche attraverso i social, ai miei “esploratori urbani”, infaticabili avventurieri di questo nuovo rinascimento che sta vivendo Milano!».

Info

www.milanointour.it

www.facebook.com/MilanoInTour/

www.instagram.com/milano_in_tour/

Marco di Noia canta Leonardo @marcodinoia

Marco di Noia canta Leonardo @marcodinoia

Si chiama “Leonardo da Vinci in Pop” ed è l’ultimo lavoro dell’eclettica cantautore milanese Marco di Noia. Dopo il suo “Elettro acqua 3d” scritto in coppia con Stefano Cucchi che abbiamo trattato la passata stagione (leggi qui), è tornato a parlare di Leonardo, che già appunto nel precedente faceva capolino tra i navigli. Milano e da Vinci sono legate in maniera molto stretta, certo nato toscano ma qui ha passato gran parte, tra il capoluogo e Vaprio d’Adda, della sua vita artistica e non solo. Milano e Leonardo si devono molto, Marco ha cantato questo nel suo LP. Sono 5 infatti le canzoni di questo lavoro.

Leonardo da Vinci in pop_cover.jpg

#leintervistesuldivano

Mancava Marco sul mio divano, avevo voglia di farlo conoscere ancora meglio perché ha mezzi vocali non usuali, da sopranista e oltre, al servizio del rock. Anche se il suo animo, anche per stile, è sempre molto barocco. Difficile sentirgli fare un nota lunga, perché mai visto che ci può arzigogoleggiare allegramente? Nata l’idea di approfondire Leonardo per chiudere questo anniversario dei 500 anni dalla morte del nostro artista/scienziato.

Marco di Noia_LDV_ph. Francesca Pietropolli 2_b.jpg

“Leonardo da Vinci in Pop”

Molti non sanno che tra le innumerevoli cose l’artista era soprattutto Artista. Dipingere era una delle sue attività, tutto sommato marginali. Era uomo di musica e teatro, scriveva e si occupava delle trovate scenografiche, fino a disegnare e inventare strumenti musicali. Così Marco ha preso, oltre agli strumenti moderni, altri ideati da Leonardo da Vinci come: l’organo di carta, la viola organista e la piva a vento continuo. Un bel lavoro anche di archeologia musicale direi grazie anche a dal liutaio Michele Sangineto che li ha riprodotti.

Marco di Noia_LDV_ph. Francesca Pietropolli_b.jpg

I musicisti

I testi di “Leonardo Da Vinci In Pop” sono scritti da Marco Di Noia, mentre le musiche sono composte e arrangiate da Stefano Cucchi e Alberto Cutolo, che hanno suonato, rispettivamente, il pianoforte e la chitarra elettrica nell’ep. Gli strumenti di Leonardo da Vinci sono stati realizzati dallo storico maestro liutaio Michele Sangineto e suonati dal figlio Adriano Sangineto. La produzione delle tracce, avvenuta presso i Massive Artst Studios di Milano, si è avvalsa anche della batteria e delle percussioni di Richard Arduini, dell’omnichord del polistrumentista Ace Of Lovers e della voce narrante di Michele Sangineto. I brani sono stati mixati e coarrangiati da Francesco Coletti.

Info

www.marcodinoia.it

www.facebook.com/marcodinoia

www.youtube.com/user/Marcodinoia

www.instagram.com/marcodinoia

www.twitter.com/marcodinoia

www.tiktok.com/@mdnmarcodinoia

Branduardi omaggia l’arte di Hildegard @TBranduardi

Branduardi omaggia l’arte di Hildegard

Gran lavoro questo “Il cammino dell’Anima” che Angelo Branduardi ha dedicato alla figura di Hildegard von Bingen, che è sia un LP che un tour. Dal vivo ci saranno anche i suoi grandi successi e ovviamente pezzi tratti dal grande lavoro su San Francesco. Il laboro è stato fatto, come quasi tutte le cose della sua carriera, con Luisa Zappa che è anche sua moglie. Lei si è occupata della traduzione e degli adattamenti dei testi, con il marito a fare il suo: la Musica! Non so come ho fatto a contenere l’intervista a 15 minuti, avrei parlato per 200 ore con lui. Che privilegio incontrare questi grandi artisti, ne sono molto onorato. Il lavoro di Branduardi per me, al pari di Fabrizio de Andrè, è da vero archeologo musicale. Il rispetto con il quale racconta la storia, soprattutto medioevale, della musica e con l’eleganza che ha per renderla nelle sue cose originali, è la sua cifra. Iconico anche se schivo, lo conoscono tutti anche se non è da salotti televisivi ne ha mai frequentato i giornali gossipari. Davvero unico, ben ritrovato Maestro!

Cop Il cammino dell'anima jpg.jpg

Hildegard von Bingen

Hildegard von Bingen, monaca, reclusa secondo la regola di San Benedetto, fin dall’età di otto anni e poi badessa di Bingen. Hildegard fu mistica e poeta, musicista, filologa ed erborista, era e rimane ammirata per avere esplorato senza paura il posto dell’anima nel Cosmo e per avergli dato voce con la sua visione musicale unica. Nella sua epoca, come nella nostra, quella che fu chiamata “La Sibilla del Reno” e parlò alla pari con Papi ed Imperatori, resta fonte di stupore per coloro che sono disposti ad ascoltarla. Hildegard definì “Sinfonia” il ciclo lirico delle sue opere, per lei l’anima è “sinfonica” e trova la sua espressione nell’accordo segreto di anima e corpo nell’atto musicale, nell’armonia prodotta dal suono degli strumenti e dalla voce umana, nell’armonia celeste e nell’accordo misterioso che viene dal profondo dell’anima.

Branduardi violino vert ph Ferdinando Bassi.jpg

Tour

06 Dicembre 2019 Montecatini Terme (PT) Teatro Verdi

13 Dicembre 2019 Brescia Gran Teatro Morato

20 Febbraio 2020 Bergamo Teatro Creberg

24 Febbraio 2020 Milano Teatro Dal Verme

26 Febbraio 2020 Torino Teatro Colosseo

29 Febbraio 2020 Padova Gran Teatro Geox

06 Marzo 2020 Napoli Teatro Politeama

27 Marzo 2020 Bologna Teatro Celebrazioni

04 Aprile 2020 Varese Teatro Città di Varese

08 Maggio 2020 Sanremo (IM) Teatro Ariston

Info

http://www.angelobranduardi.it

https://twitter.com/TBranduardi

https://www.youtube.com/user/angelobranduardi

https://www.instagram.com/angelobranduardi/

https://www.facebook.com/BranduardiOfficial/

“Ti invito a Fedora” #disabilità e arte

“Ti invito a Fedora” #disabilità e arte

Rendere l’accesso all’arte anche a chi è disabile, non solo abbattendo le barriere architettoniche ma anche esplorando linguaggi che possano arrivare a chi non sente o non vede è lo scopo di”Ti invito a Fedora”. Organizzato dall’omonima associazione culturale voluta da Ginevra Bocconcelli, Valeria La Corte e Luca Falbo sarà incentrata sull’istallazione di Mattia Airoldi chiamata “In utero”. Il tutto presso l’auditorium dedicato al grande bassista “Stefano Cerri” in via Valvassori Peroni al 56 di Milano. Il tutto dal 3 dicembre 2019 fino al 7 dello stesso mese. Alla presentazione, a palazzo Marino, c’erano presenti: Lamberto Bertolè (Presidente del Consiglio Comunale di Milano), Luca Costamagna (Assessore alla Cultura Benessere e Felicità, Zona 3), Ginevra Bocconcelli, Luca Falbo, Valeria La Corte (Associazione Culturale Fedora) e Mattia Airoldi (curatore dell’installazione).

IMG_20191202_121003.jpg

Ti invito a Fedora

Ti invito a Fedora nasce con la volontà di raggiungere il più ampio pubblico possibile. Pensare a una platea “allargata” ai ciechi e sordi non è stata dunque una limitazione, ma al contrario la spinta per la creazione artistica. Al centro dell’evento c’è l’installazione In utero, nata dalla collaborazione con il musicista, sound designer Tia Airoldi. Grazie alla straordinaria tecnologia di una pedana sensoriale, capace di trasformare i segnali sonori in vibrazioni percepite dal corpo, In utero propone un’esperienza immersiva, durante la quale ogni spettatore potrà provare la sensazione di ritrovarsi come all’interno dell’utero materno. Inoltre ci sarà Aperisegno, un aperitivo speciale in lingua dei segni, l’esposizione di bassorilievi tattili e il concerto di Tia Airoldi, già fondatore della rock band The Please che in questa occasione, sfruttando le potenzialità della pedana sensoriale, proporrà una selezione di suoi brani.

IMG_20191202_120720.jpg

La pedana sensoriale

La struttura in legno, frutto dell’invenzione del lucchese Alfredo Di Gino Puccetti, nasce per permettere al figlio sordo di entrare in contatto con il mondo dei suoni, fargli sentire – con le vibrazioni – che i membri della sua famiglia hanno una voce e che sono tutte diverse e capire che si può percepire il movimento della melodia, il suono del mare, il crepitio del fuoco.

FEDORA _in utero_.jpg

Info

Ti invito a Fedora – dal 3 al 7 dicembre. Auditorium “Stefano Cerri” – Biblioteca Valvassori Peroni 56 – Milano – martedì 3 dicembre, ore 18.00 – inaugurazione
orari visite: mar 20.00-23.00, mer e gio 18.00-22.30, ven 21.00-22.30, sab 15.00-21.00
venerdì 6 dicembre, ore 18.00 – Aperisegno / ore 23.00 – Concerto Tia Airoldi ass.ne.fedora@gmail.com – 331 7620578
www.assnefedora.com
www.facebook.com/Associazione.Fedora/

www.contattodedo.it